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Siamo felici di parlarvi di futuro e di quanto il nostro corpo, con i gIusti supporti medici, possa essere utilizzato come medicinale per se stesso.

Sì, detto così sembra paradossale, ma questo è proprio quello che ci sta insegnando la medicina rigenerativa con le sue scoperte.

Partiamo dall’inizio…Cos’è la medicina rigenerativa?
La medicina rigenerativa nasce più di quarant’anni fa come disciplina applicata alla chirurgia ricostruttiva, al fine di riparare la pelle nelle persone gravemente ustionate. Da allora di strada ne è stata fatta parecchia e questa disciplina ha trovato applicazione in molti ambiti differenti in quanto il suo scopo è quello di amplificare la naturale capacità del nostro organismo di ricostituire i tessuti che sono stati deteriorati da traumi e malattie, o che si sono degenerati a causa dell’invecchiamento. La differenza sostanziale rispetto alla strategia clinica tradizionale è che la medicina rigenerativa non si concentra principalmente sul trattamento dei sintomi, ma amplifica il naturale processo di guarigione o sostituisce il tessuto danneggiato in modo permanente.

E se fosse possibile sfruttare il potere innato del corpo di guarire e poi accelerarlo clinicamente? Quando feriti o colpiti da malattie, i nostri corpi hanno la risposta innata per guarire e difendersi.

Il promettente campo della medicina rigenerativa sta lavorando proprio a questo: trovare un modo per curare lesioni e malattie precedentemente non curabili con i farmaci o la chirurgia.

La medicina rigenerativa permette di liberarsi dal dolore cronico.
Curare il dolore è un dovere morale e anche un obiettivo dei trattamenti medici, ma quando è causato da una patologia infiammatoria non sempre può essere risolto dalle terapie convenzionali. Grazie alla medicina rigenerativa, applicando nelle articolazioni e nei tessuti danneggiati sostanze terapeutiche provenienti dal corpo stesso del paziente (sangue, grasso, midollo..) viene stimolata la ricrescita dei tessuti e la produzione di cellule staminali necessarie per ricreare la regione danneggiata dalla malattia o dall’invecchiamento. La procedura è poco invasiva e praticamente indolore e viene effettuata attraverso procedure ecografie, rx guidate o artroscopie in anestesia locale.

Utilizzare questo approccio innovativo per combattere il dolore cronico significa restituire dignità al paziente e ridonargli una nuova normalità. Non siamo nati per soffrire…