Chi controlla le nostre percezioni? Penserete: "il cervello!"
Il battito del nostro cuore gioca un ruolo a dir poco sorprendente nella percezione di come vediamo e sentiamo ciò che ci circonda.
Test, ancora sperimentali, indicano che la contrazione e il rilassamento del cuore influenzano il modo in cui elaboriamo le sensazioni esterne e interne, incluso l’emozioni come il dolore.
Secondo diversi studi, il cuore possiede un complesso sistema nervoso con diversi tipi di neuroni, chiamati neuroni sensori, neurotrasmettitori e proteine come quelli del cervello. Questi cluster rendono possibile al cuore, indipendentemente dal cervello, di imparare, percepire, ricordare.
I segnali del cuore si diffondono nei centri più elevati del cervello, influenzando la percezione, i processi decisionali e gli altri processi cognitivi.
Perchè?
1. Ad ogni battito il cuore non solo pompa sangue, ma trasmette informazioni!
È il cuore ad inviare molti più segnali al cervello di quanti il cervello ne invii al cuore: il 95% dei nervi che connettono cuore e cervello sono fibre ascendenti (che trasportano l’informazione dal cuore al cervello).
2. Il cuore nel 1983 è entrato a far parte del sistema ormonale per la presenza dell’ANF - fattore striale natriuretico - nonché ormone dell’equilibrio.
L’ANF rilascia ormoni dello stress e influenza i nostri comportamenti e le nostre motivazioni, produce ossitoni, impattando largamente su aspetti emotivi.
3. Il cuore ha una potenzia elettrica 60 volte più potente di quella
del cervello e la sua componente magnetica supera quella del cervello di 100 volte. Il campo elettromagnetico del cuore è responsabile dei nostri comportamenti, ciò vuol dire che il cuore ha un ruolo preponderante in questo.
Diversi studi hanno evidenziato come il funzionamento armonico del battito cardiaco, promuova la stabilità emotiva e quindi un’ottima performance cogntiva.
Questa sincronia tra cuore e cervello è chiamata coerenza psico-fisiologica.
Quando proviamo emozioni positive in maniera sincera, come il prenderci cura di qualcuno, la compassione, l’amorevolezza, il ritmo cardiaco diventa coerente e comunica questo schema armonico al cervello e a tutto il corpo.
E non solo...
Ecco i benefici a livello cerebrale della coerenza cardiaca:
Al contrario, quando sperimentiamo stress e emozioni negative, come frustrazione, dispiacere o ansia, il ritmo cardiaco diventa caotico e disordinato.
Questa de-sincronizzazione impedisce i processi cerebrali necessari per un’attenzione focalizzata, richiamo di memoria, ragionamento astratto,
problem solving e creatività. Probabilmente una visita cardiologica può aiutare a comprendere tutti questi aspetti, ad ogni modo c'è anche una notizia positiva: il cervello e il sistema nervoso si ricablano ogni 6-8 settimane stabilendo pattern di ritmo cardiaco coerenti.
Il 90% del nostro stress deriva da proiezioni ansiose su quello che potrebbe accadere o da frustrazione o rabbia circa cose accadute e su cui non abbiamo potere.
Attraverso un training possiamo sviluppare l’intelligenza di cambiare ogni disfunzione.
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